Molti dicono che se ci fosse Dio non ci sarebbe sofferenza, guerra, dolore.
Senza il male non si saprebbe cos'è il bene.
Se si ama una persona, non la si mette forse alla prova? Non si verifica che il suo comportamento sia corretto nonostante tutto intorno a lui vada storto, nonostante tutti i piani che aveva fatto, tutti i progetti che si era preposto falliscano? Perchè Dio non dovrebbe fare così? Se vuoi bene ad una persona, le lasci fare tutto ciò che desidera? Realizzando subito ciò che desidera una persona è felice? La risposta a quest'ultima domanda è assolutamente no. Si è felici nel momento in cui ci si accorge di essere giunti all'obiettivo, di aver realizzato ciò che si desiderava, e poi stop. L'entusiasmo finisce, si deve trovare un altro progetto o sarà tutto finito. E' il percorso che compiamo che ci fa "crescere" e migliorare interiormente, la scalata, non il "raggiungimento" in sè della vetta. E' la fatica, l'impegno, l'ostinazione. Perchè Dio ci dovrebbe togliere tutte queste cose?
Allo stesso modo se si ama una persona, si sta con lei anche nei momenti difficili, anche quando non si sa come aiutarla. Dio ci sta accanto anche allora, ma siamo troppo impegnati a disperarci per accorgerci di Lui.
E dopo quest'introduzione filosofica, passiamo al titolo. Perchè continuare con una persona con cui sono più le differenze delle cose che accomunano? Perchè ostinarsi a provarci ancora? Uno dice bianco e l'altro risponde nero. Perchè senza il suo punto di vista non ci sarebbe nulla. Come quando non c'era. Non solo non esiste prospettiva, non esiste futuro. Se ci fosse solo luce non ci si accorgerebbe di essa.