venerdì 12 agosto 2011

Il gioco diabolico

Ora vedo che c'è di male nell'accontentarsi. Si fa la felicità di uno a discapito di quella di un altro, ed è proprio ciò che non vorrei. Fossi al loro posto non saprei proprio che fare. E' una situazione odiosa, è il male, io non so venirne a capo. E non trovo il fiore. Cosa può scaturire di buono da tutto ciò? Tre persone che soffrono contemporaneamente. Una finge che non gliene importi nulla, che sia troppo presto. L'altra, che si descrive come il demonio in persona, soffre in silenzio. La terza, che ha in mano le fila del gioco diabolico, si deprime in un angolo e non sa come agire. Attendere ancora andrebbe a favore del primo, uccidendo il secondo. Non aspettare causerebbe la morte del primo.
Non ho mai voluto questa situazione, io non ne traggo alcun vantaggio oltre al circondarmi da ulteriore sofferenza che va ad aggiungersi a quella che ho già intorno a me. E' stato il demone a iniziare. Una sorta di stalker gentile che insinua in me una certa dipendenza approfittando del silenzio e della solitudine imbarazzante in cui il primo mi lascia e ama abbandonarmici.

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