mercoledì 18 giugno 2014

Sentire i fiori

Faranno davvero male questi fiori. Ci sei tu, sempre pronto a offrirmi il caffè con una scusa o l'altra, pronto a inserire i tuoi soldi nella macchinetta. E io ci ricasco ogni volta. E mi sento bene. Forse è proprio questo sentire che ci fa male. Che mi fa male.


No. In questo momento non fa affatto male. Proprio per niente. Dopo farà male, quando mi mancheranno tutte queste attenzioni e cortesie. L'essere al centro della tua attenzione.

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E il cuore che batte

sempre più veloce

Ad ogni rincorsa

esplode una voce

Chi grida vittoria

non sa darsi pace

Disegna la storia

Solo chi è capace

Io corro più forte

Raggiungo le stelle

Le rubo alla luna

Diventano pelle

Per farti un vestito

Azzurro che splende

Negli occhi e nel cuore

L'ITALIA SI ACCENDE!

 Negramaro

domenica 8 giugno 2014

Il burattinaio della perdizione

Oggi mi sono chiesta se non fossi stata io a muovere le fila del gioco di 7 anni fa. Se non fossi stata io, dapprima ingenuamente, senza accorgermene all'inizio, a metterli uno contro l'altro a instaurare una rivalità tra quei due. Ero stata proprio io. La causa di tutto ciò, è il non accontentarsi mai, il desiderare di avere sempre di più.
Di avere tutto.
Questo origina ogni male, un male da cui però non nascono fiori buoni. Solo fiori malati che appassiranno col tempo. 
Quindi il filo del mio ragionamento è andato avanti e mi sono chiesta se non fossi io ad avere in mano le redini anche stavolta. Di essere stata io ad avvicinarlo anche stavolta. Non è stato lui a trovarmi, sono stata io a trovarlo ancora prima che entrasse da quella porta. Io gli ho dato il benvenuto. Io l'ho trattato da ospite. Io gli ho insegnato a muoversi in quell'ambiente, a come comportarsi in determinate situazioni. Sempre io o iniziato a mandargli dei segnali. Anche se non capivo ancora i suoi sfioramenti che non erano casuali, le sue offerte gentili, i suoi modi di fare da galantuomo. Sono stata io a fare in modo che lui iniziasse a vedermi, a guardarmi nel modo in cui avrei desiderato essere guardata. Sono io il burattinaio. Ho coltivato fiori. Fiori che generano una necessità che non voglio avere ma che si alimenta ad ogni respiro dell'odore del suo dopobarba, ad ogni attimo in sua presenza. Comincio a credere di aver messo davvero da parte quello che credevo che avrebbe dovuto essere il Vero Amore per cercare altro. Altro che, come ho letto da qualche parte, "è il dessert e non la verdura".

La differenza con quello che avevo prima? Una persona che si dispiace davvero quando non può vedermi. Una persona che si accorge che qualcosa non va. Una persona che risponde ai miei messaggi e non pretende di sentirci solo saltuariamente per e-mail. Una persona che mi invita ad uscire senza vantarsene. Una persona che investe su di noi. Investe il suo tempo.
Il tutto. Tutto ciò che avrei voluto dal resto, in confronto al niente. Quindi forse stavolta vale la pena impegnarsi. Non che prima non mi impegnassi, ma ogni mio impegno non dava risultati, come se sbattessi contro un muro, giorno dopo giorno. Con lui invece non mi sono sforzata particolarmente, eppure si comporta in modo dafarmi sentire così speciale.

Cosa si prova ad essere il burattinaio? Gioia, per il potere che si acquisisce. Tristezza, perchè si agisce sul libero arbitrio di una persona, volenti o nolenti.


martedì 3 giugno 2014

Odiare les fleurs du mal.

Non so come faccia.
Ogni volta che lo guardo poi non riesco più a pensare a niente. Eppure non ha niente di speciale, niente che lo renda particolarmente diverso da tutti gli altri. Niente a parte il come mi fa sentire: le sue premure, attenzioni, sguardi.
Poi si avvicina, il suo profumo che mi inonda, la sua testa che oscilla accanto alla mia tentando di spiegarmi cose che tanto in quel momento so che non capirò perchè in realtà mi sta solo distraendo e il suo dito che continua a toccare lo schermo del mio computer che così mi sta dando sui nervi in maniera pazzesca. Ma in quel momento tanto non riesco a dirglielo, continuo a fissare lo schermo mentre lui parla e intanto sento solo il suo profumo, il vuoto nella mia testa, le sue parole che cercano di entrarci e la mia testa che annuisce di tanto in tanto. C'è sicuramente un trucco sotto, perchè questo non è razionalmente possibile.

E ora arriviamo al punto. Perchè questo è sbagliato?
Perchè è il mio capo? NO.
Perchè è il mio tirocinante o apprendista? NO.
Perchè è un mio superiore? NO.
Perchè è un mio amico? Nemmeno.
Non è nessuna delle alternative precedenti, eppure non lo sento corretto, non lo sento come la persona giusta.
Ma a parte questi scrupoli di coscienza, non riesco a trovare nulla di effettivamente e totalmente sbagliato in lui. Nulla per cui possa affermare che devo smettere di guardarlo, di averlo accanto e qualunque altra cosa. Nulla che fermi i miei sogni più profondi e successivi turbamenti.