domenica 8 giugno 2014

Il burattinaio della perdizione

Oggi mi sono chiesta se non fossi stata io a muovere le fila del gioco di 7 anni fa. Se non fossi stata io, dapprima ingenuamente, senza accorgermene all'inizio, a metterli uno contro l'altro a instaurare una rivalità tra quei due. Ero stata proprio io. La causa di tutto ciò, è il non accontentarsi mai, il desiderare di avere sempre di più.
Di avere tutto.
Questo origina ogni male, un male da cui però non nascono fiori buoni. Solo fiori malati che appassiranno col tempo. 
Quindi il filo del mio ragionamento è andato avanti e mi sono chiesta se non fossi io ad avere in mano le redini anche stavolta. Di essere stata io ad avvicinarlo anche stavolta. Non è stato lui a trovarmi, sono stata io a trovarlo ancora prima che entrasse da quella porta. Io gli ho dato il benvenuto. Io l'ho trattato da ospite. Io gli ho insegnato a muoversi in quell'ambiente, a come comportarsi in determinate situazioni. Sempre io o iniziato a mandargli dei segnali. Anche se non capivo ancora i suoi sfioramenti che non erano casuali, le sue offerte gentili, i suoi modi di fare da galantuomo. Sono stata io a fare in modo che lui iniziasse a vedermi, a guardarmi nel modo in cui avrei desiderato essere guardata. Sono io il burattinaio. Ho coltivato fiori. Fiori che generano una necessità che non voglio avere ma che si alimenta ad ogni respiro dell'odore del suo dopobarba, ad ogni attimo in sua presenza. Comincio a credere di aver messo davvero da parte quello che credevo che avrebbe dovuto essere il Vero Amore per cercare altro. Altro che, come ho letto da qualche parte, "è il dessert e non la verdura".

La differenza con quello che avevo prima? Una persona che si dispiace davvero quando non può vedermi. Una persona che si accorge che qualcosa non va. Una persona che risponde ai miei messaggi e non pretende di sentirci solo saltuariamente per e-mail. Una persona che mi invita ad uscire senza vantarsene. Una persona che investe su di noi. Investe il suo tempo.
Il tutto. Tutto ciò che avrei voluto dal resto, in confronto al niente. Quindi forse stavolta vale la pena impegnarsi. Non che prima non mi impegnassi, ma ogni mio impegno non dava risultati, come se sbattessi contro un muro, giorno dopo giorno. Con lui invece non mi sono sforzata particolarmente, eppure si comporta in modo dafarmi sentire così speciale.

Cosa si prova ad essere il burattinaio? Gioia, per il potere che si acquisisce. Tristezza, perchè si agisce sul libero arbitrio di una persona, volenti o nolenti.


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