domenica 17 agosto 2014

Quando l'amicizia va in vacanza

Curioso come per qualcuno "l'amicizia" (perchè Costui si dichiara spietatamente mio amico, anche se non mi vuole MAI vedere) vada in vacanza. "Ho due settimane di ferie dal lavoro". Più che una vacanza dal lavoro mi sembra anche dalla nostra amicizia. Non una mail. Mai un messaggio o una telefonata (perchè queste, per carità, costano! Non sia mai che faccia un investimento su di me).
Pensavo che gli amici si sentissero di frequente, organizzassero insieme degli incontri ogni tanto, qualche uscita anche solo per un caffè o dare un'occhiata ai saldi o ai nuovi televisori 3D. Ma con lui che è mio "amico" nemmeno questo si può fare. Comprometterebbe la sua reputazione. Oppure gli rovino la piazza. 
Il problema è un altro. Anzi, tutt'altro che un problema. Un folto gruppo di persone si sta muovendo per organizzare una magnifica "cover" di HYMYM. Io non ho ancora capito se ne voglio far parte oppure no. Passo giorni a ripetermi che sono vecchia, devo darmi una mossa, ormai l'universo mondo maschile è impegnato. Eppure non riesco a muovere un solo dito. Qualcosa mi ferma. La coscienza urla. Ma il cuore batte all'impazzata.
Lui è lì, davanti a me. Risplende in tutta la sua magnificenza. Ma la paura di sbagliare ancora, e ancora, e ancora, mi blocca.

Il mio "amico", invece, non ne posso davvero più di inseguirlo in continuazione. D'accordo che l'amicizia deve essere gratuita e non devo aspettarmi niente in cambio da lui, ma alla lunga questo stanca. Sono io che tengo i ponti con lui. Anche se è l'obiettivo, comincio a dubitare. Mi chiedo se ne valga davvero la pena. Il mio tempo, i miei sforzi, tutto. Lui è davvero così prezioso da impegnare la maggior parte della mia vita? La risposta sarebbe sì, se solo dimostrasse di tenerci un po'.


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